Comincia oggi il alle ore 14.00, ad Aosta, presso la sala riunioni "Augusto Boch" della Cooperativa Forza e Luce di Aosta - Società Cooperativa Elettrica Gignod in località Saumont, il 43° convegno delle cooperative elettriche storiche.
Sono 73, servono 60 Comuni e circa 300mila soci consumatori, producendo circa 500.000.000 KWh/anno. Si tratta di cooperative nate tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento in territori difficili come quelli dell’Arco alpino, poco interessanti per altre realtà anche dal punto di vista economico. «In queste aree i cittadini si sono organizzati creando cooperative di utenza di cui sono allo stesso tempo soci, che producono energia, e utenti consumatori che usufruiscono del servizio – spiega Ferdinando Di Centa Coordinatore delle cooperative elettriche storiche dell’Arco alpino. Questa è la peculiarità fondamentale di queste cooperative che sono riuscite inoltre a costruire più impianti diffusi sul territorio evitando che l’energia percorra troppi chilometri e rischi di disperdersi: una forma di generazione diffusa che da un lato ha permesso di avere una riduzione delle perdite di rete del 7% e dall’altro ha consentito di abbattere i costi delle bollette anche del 30-50% rispetto alla media degli altri gestori».
Realtà che hanno saputo resistere al tempo puntando sull’innovazione, continuando a evolversi nel corso degli anni utilizzando da sempre fonti rinnovabili: a partire dall’idroelettrico negli anni della fondazione fino al fotovoltaico, sperimentando allo stesso tempo soluzioni nuove come ad esempio la biomassa legnosa. «Un’evoluzione possibile grazie a una profonda conoscenza e un totale rispetto della natura, che è l’elemento caratterizzante di questi territori – continua il coordinatore –. In questo contesto le cooperative elettriche, oltre a rappresentare un importante leva per lo sviluppo locale sono sempre state e continuano ad essere l’espressione stessa del territorio, che presidiano in stretta connessione con la comunità. Associano tutte le famiglie, chiunque abbia un contatore, le imprese e le fabbriche più grandi oltre alle botteghe».