Il PowerfulDay 2024, tenutosi presso la sede di Confcooperative Nazionale a Roma, ha riunito esperti, rappresentanti istituzionali e attori del settore energetico per riflettere sulle sfide e le opportunità legate alla transizione energetica. L’evento annuale, organizzato da Power Energia, ha confermato il suo ruolo di appuntamento centrale per le politiche energetiche cooperative italiane, ribadendo la forza di un modello che coniuga innovazione, sostenibilità e valori comunitari.

Il ruolo delle cooperative nella transizione energetica

Ad aprire i lavori è stato Alberto Cazzulani, presidente di Power Energia, che ha sottolineato l’importanza del modello cooperativo per affrontare le sfide della transizione energetica. “Per fare comunità ci vuole tempo. Le comunità non si inventano dall’oggi al domani: ecco perché sosteniamo che per creare reti e legami la forma giuridica migliore è quella cooperativa.”, ha dichiarato, evidenziando come le cooperative elettriche storiche rappresentino un esempio concreto di successo. Queste realtà, alcune delle quali attive da oltre un secolo, dimostrano la possibilità di combinare innovazione tecnologica e impegno sociale.

Comunità Energetiche Rinnovabili: tra complessità e opportunità

Il tema centrale della giornata è stato quello delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), viste non solo come strumenti per la produzione di energia rinnovabile, ma come leve per generare coesione sociale e crescita territoriale. Tuttavia, la loro implementazione non è priva di ostacoli. “Il successo di tali progetti non si esprimerà nel loro numero, ma nella loro qualità”, ha ribadito Cazzulani, citando il vademecum realizzato da CEI, Ministero e GSE.

La professoressa De Maio, nella sua lectio magistralis, ha posto l’accento sulla necessità di un cambio culturale, definendo le CER come un modello capace di coniugare benefici ambientali, sociali ed economici. “Sgombriamo il campo dalla presunzione di pensare che un cambiamento epocale come questo, che richiede anche un cambio di approccio culturale, sia qualcosa che non richieda tempo, che non richieda più passaggi, avvenga sic et simpliciter”, ha sottolineato, richiamando la necessità di una fluidità burocratica e di un supporto informativo più concreto.

Innovazione tecnologica e reti intelligenti

Un altro tema chiave emerso è stato quello delle infrastrutture energetiche. L’aumento della penetrazione delle fonti rinnovabili richiede una rete più resiliente e bidirezionale. “Il potenziamento della rete di distribuzione è sicuramente uno dei temi centrali: per il rafforzamento della rete e delle cabine primarie, che costituiscono le precondizioni per lo sviluppo dei nuovi sistemi, abbiamo dedicato 900 milioni e siamo al 50% della misura.”, ha spiegato il Capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Mario Antonio Scino, confermando l’impegno del Ministero in tal senso.

Un modello cooperativo che guarda al futuro

In un mondo che richiede un accesso sempre maggiore all’energia, si è preso coscienza di come la transizione energetica abbia un’estrema necessità di cooperazione: “La storia dell’uomo è la piena dimostrazione di quanto sia fondamentale la cooperazione: l’essere umano si è sviluppato non perchè fosse il più forte tra quelli esistenti quanto perchè era sicuramente l’essere più collaborativo tra quelli esistenti.” ha affermato Michele Vitello, segretario Generale di WEC Italia.

Il presidente di Confcooperative Consumo e Utenza Roberto Savini ha offerto una visione poetica della cooperazione, ispirandosi alla città di Ersilia descritta da Italo Calvino: “Nei nostri fili non passano solo elettroni, ma anche relazioni. E queste relazioni sono ciò che ci permette di generare valore per il territorio.”

L’ing.Barberis di GSE ha ricordato gli obiettivi della transizione energetica e decarbonizzazione, una partita che non si esaurisce nel 2030, e richiamati gli strumenti in conto energia e conto capitale.

In particolare, ha posto l’accento sulla differenza concettuale tra costo ed investimento, sottolineando che la scommessa delle risorse messe in campo vada nell’ottica di un investimento che produca i suoi effetti oltre il periodo dell’incentivo.

Le testimonianze

I lavori sono proseguiti con gli approfondimenti delle varie case histories che hanno riportato esperienze e punti di vista profondamente differenti nell’approccio alle comunità energetiche. Si è passati dall’importanza di preservare la centenaria esperienze delle Cooperative Elettriche Storiche, minacciate da normative europee sui rinnovi delle concessioni idroelettriche, all’impatto sociale sulle attività parrocchiali e sanitarie della CER Luigi Viappiani di Castellarano, dalla necessità di ridare vita al centro storico di Bettona grazie all’azione della CER La Fonte alla scelta della Casa del Giovane di Pavia di costituire un modello alternativo alla CER, quello dell’Autoconsumo Diffuso, per chiudere con la vision della Diocesi di Faenza che ha dato il via alla costituzione della CER Ecologia Integrale.

Conclusioni

Il PowerfulDay2024 ha ribadito come la transizione energetica non possa limitarsi a innovazioni tecnologiche, ma debba includere un impegno verso modelli economici e sociali sostenibili. La sfida è ambiziosa, ma le cooperative, con il loro radicamento nei territori e la capacità di creare sinergie, si candidano a guidare il cambiamento, come conferma il presidente di Confcooperative Nazionale Maurizio Gardini «Siamo intervenuti a fianco di oltre 200 cooperative, che non sono tantissime rispetto al nostro universo ma sono comunque un segnale importante, con interventi per oltre 30 milioni con finanziamenti a fondo perduto per oltre 4 milioni che hanno, in maniera significativa, dato il senso della direzione e hanno indicato quelli che sono gli obiettivi.».

“Cogliamo l’attimo, ma mettiamoci nell’ottica di una proiezione temporale per un senso di responsabilità che dobbiamo a noi stessi, alle nostre comunità e alle generazioni future”, è stato il messaggio suggerito in apertura di giornata dallo stesso presidente Cazzulani, da cui ha preso vita il dibattito. Lo stesso che rappresenta, in maniera sintetica, un punto di partenza per gli sviluppi futuri della Transizione ecologica.